Ci sono molti uomini che, forse per un retaggio culturale appreso e tramandato dalle generazioni precedenti, ritengono che l’espressione dei sentimenti e delle emozioni li renda deboli e vulnerabili.
Esprimere il proprio affetto nei confronti dei figli oppure mostrare di essere coinvolti sentimentalmente nei confronti di una donna, ancora oggi, nell’immaginario maschile risulta lontano dall’espressione della personalità maschile stessa; questa è una pratica che non da la felicità e che è una prerogativa del genere femminile!
Ancora oggi, a tanti anni di distanza dalle lotte del femminismo, e in una società attuale dove sembrano non esserci distinzioni tra uomo e donna, dove entrambi lavorano ed entrambi hanno la responsabilità di portare avanti la famiglia, permangono tante differenze che entrambi, sia uomo che donna, favoriscono e contribuiscono a perpetuare.
Maschile e femminile al giorno d’oggi
La donna spesso non è tranquilla e consapevole del suo potere, cerca di essere uguale all’uomo, risultando ingiustamente pretenziosa e aggressiva nei suoi modi di essere e di rapportarsi al maschile. Tante donne oggi rinunciano all’espressione di quelle che sono tradizionalmente caratteristiche femminili, la dolcezza, l’accoglienza, la perseveranza, poiché la società moderna in qualche modo ha insegnato loro che possono avere di più e che esprimersi in questi termini le renderebbe più deboli. Scambiano quindi quello che è un loro punto di forza con una potenziale debolezza. Cercano una strada per seguire il modello proposto ma ovviamente non funziona, vanno in conflitto e in confusione, si allontanano da sé stesse e dalla propria felicità.
L’uomo ne risulta spaventato. Anche per lui il modello maschile tradizionale non funziona più. Dovrebbe rimanere fedele a quello che pensa e sente ovvero il desiderio di un rapporto equilibrato con la controparte femminile, ma lui stesso si sente minacciato dal femminile e quindi si propone con un modello che spesso sminuisce la donna e che la aggredisce per difendersene. Invece di amarla la giudica. Invece di entrarci in rapporto cerca di controllarla.
Una società ancora immatura
È una società immatura nei rapporti quella di oggi, una società che cerca di emanciparsi dai modelli tradizionali proposti che non vanno più bene, ma che attualmente non ha ancora raggiunto la maturità e l’autenticità di nuovi equilibri tra maschile e femminile.
Né l’uno né l’altro vuole rinunciare al suo falso potere, un potere sulle cose e sulle persone, e non si riconosce l’unico vero potere ovvero il potere su se stessi, il potere di essere fedeli a se stessi e alla propria realizzazione personale. Si cerca nell’altro quello che manca alla piena realizzazione di sé ed è una ricerca vana, destinata a durare all’infinito perché fallimentare in partenza. Sono due metà che si incontrano alle quali sempre mancherà qualcosa, invece di essere due interi che formano una nuova entità.
Egoismi e paure di coppia
Molti uomini di fronte alla possibilità di realizzare una coppia si sentono minacciati, quasi disintegrati, poiché soggetti ad un forte controllo su se stessi, e quindi se si lasciassero andare ad una relazione profonda con un femminile si sentirebbero vulnerabili; molti uomini indietreggiano di fronte alla possibilità di costruire un noi formato dall’unione dell’io con un tu, preferendo sentirsi forti in questa scelta che ben presto però si rivela una scelta di paura e autosabotante.
Dal canto loro molte donne oggi si pongono nei confronti degli uomini con un atteggiamento infantile, relazionandosi come esseri non capaci di essere felici per sé stesse in modo sereno e non aggressivo, persone senza equilibrio. L’uomo, nella maggior parte dei casi, dal femminile oggi può essere visto in una doppia veste: un soggetto che ha il compito di soddisfare tutti i suoi innumerevoli bisogni poiché la donna si pone come essere bisognoso e manchevole di tutto oppure, al caso opposto, un soggetto quasi inutile, svuotato della sua dignità di persona, la cui unica utilità è quella di avere un posto tra le tante cose che la donna ha già, poiché ha già tutto, un bel lavoro, posizione economica, rete sociale ed altre cose. In nessuno dei due casi esposti c’è la disposizione del femminile ad entrare in un rapporto profondo col maschile.
L’amore come dono
Nessuno dei due, femminile e maschile, può davvero avvicinarsi all’altro in maniera autentica.
L’amore è una scelta di coraggio. Andiamo oltre noi stessi, nel rispetto pieno di noi stessi, senza sapere cosa avverrà dopo. L’altro non ci deve risarcire o completare. Siamo esseri già completi per noi stessi e decidiamo di donarci all’altro per poi riprenderci, in un continuo movimento di questo tipo, nella reciprocità.
È una nuova dimensione quella che possiamo costruire, che supera la nostra individualità e che solo vivendola potremmo sperimentare, rischiando e mettendoci in gioco, abbandonando la volontà di potere sull’altro per dare spazio solo al potere su noi stessi.
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Dott.ssa Lucina Cicioni – Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Lucina Cicioni
PSICOTERAPEUTA
Specializzata in Psicoterapia Analitica Esistenziale, iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Abruzzo dal 12/02/2000 con il n° 567.