? “RASSEGNAMOCI” ALLO STARE BENE ?Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Il titolo è volutamente sarcastico. Con la parola “rassegniamoci” voglio fare riferimento proprio alla lotta interna che possiamo in prima persona sperimentare di fronte alle esperienze positive e premianti per noi stessi.
Sempre in prima persona possiamo constatare di quanto abbiamo la tendenza a vedere subito l’odio negli altri e poi, o mai, il nostro. Oppure anche, a cercare l’amore dagli altri e poi, o mai, dentro di noi.
Vero è che gli altri sono lo specchio di noi stessi e nelle esperienze che abbiamo attratto c’è stata la nostra parte attiva. Sì attratto.
Seppure nascosta, seppure non la vediamo, perché abituati a puntare l’obiettivo sempre fuori di noi, sia nella ricerca del bene nell’individuazione del male, la nostra parte attiva c’è sempre. E possiamo uscire da situazioni che ci appaiono complicate solo ribaltando la prospettiva, e facendo luce sulle dinamiche che agiscono dentro di noi e sul perché noi agiamo nell’attrarre le esperienze che viviamo. Solo questo cambio di prospettiva potrà convincerci ad abbandonare l’odio che proviamo verso gli altri e potrà convincerci dell’utilità del lavoro su noi stessi.
Ma questo cambio è difficile, ed è al centro di una lotta interna, perché dare la colpa agli altri, che spesso nella realtà delle cose ci hanno fatto del male e quindi ce la “servono su un piatto d’argento” la possibilità di odiarli, rimane sempre la via più facile, il leit motiv della nostra vita. Viene anche da pensare che continuiamo ad attrarre esperienze dolorose per poterci continuare a lamentare di  esse. Se iniziassimo a chiederci come mai alcune cose girano sempre lo stesso modo?
La prova del nove della veridicità di questo meccanismo ce l’abbiamo quando veniamo a contatto con qualcosa di molto bello per noi: un bel incontro, un bel lavoro, una bella esperienza di amicizia, una bella emozione di scambio con un’altra persona. La nostra resistenza alle cose belle che ci accadono lì è evidente; ci scopriamo diffidenti, sospettosi, oppure tendiamo a bloccare l’emozione, oppure a razionalizzarla troppo, sminuirla, negarla o a non dargli la giusta importanza.
Allora rassegnamoci, con un vero atto di volontà, alle cose belle che ci accadono nella vita, e permettiamo loro di entrare a pieno diritto e a pieno titolo nel circolo delle nostre esperienze. Accogliamo la bellezza nella nostra vita, dopo esserci chiesto, ed aver risposto sinceramente, se ci sentiamo davvero in diritto di ricevere tanta bellezza.
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